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Maestro d’umile sguardo!

Non poteva il macigno soffocare

nell’antro  umido e buio

il sacrificio del Figlio,

le Sue parole scolpite nei cuori.

Non poteva la morte marcire

le giovani martoriate membra

avvolte nel lino.

Un furente vento squarciò il cielo,

la terra levò il suo grido,

le pietre si mossero rotolando.

Tra le mura, gli ulivi, lì accanto,

l’eterno soffio di Vita ruppe il macigno,

il candido panno avvolse il granito,

il peso della morte rotolò

nell’abisso del nulla.

Gesù! non trovo parole per descrivere

il tuo volto,

ma parole in versi che ripetono

i tuoi sublimi versi.

Sei la via che porta all’Eterno,

che dritta giunge al sapere.

Sei come un fiore che genera frutti

nel profumato giardino.

Sei l’ingegno nella luce del creato!

Giunge la tua voce distinta

che colpisce il cuore,

ch’avvolge e rinasce dalla storia,

che semplice parla alla gente.

Maestro d’umile sguardo,

che nel disordine spani la via;

sapienti tue lezioni di vita

rigenerano il bene, l’amore,

annullano il male.

Maestro! Padre Supremo!

Guarda sempre ove i tuoi figli

pongono i passi. Oggi … più di prima

 il mondo, che povero si veste di grigio,

che ruota nel suo lento destino,

 ha bisogno di Te, delle tua misericordia,

di pace.

  Giovanni Teresi

 

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